Allergia-Cloro

Il cloro è un agente chimico che si utilizza per disinfettare l’acqua delle piscine, il cui uso prolungato può portare nel tempo a gravi scompensi quali disturbi della flora intestinale, alterazione ormonale, asma e allergie della pelle.

Vediamo come proteggersi!

Non è solo una questione di pelle

Non è soltanto la pelle a poter essere danneggiata: proteggete le mucose nasali con dei tappa naso ed indossare degli occhialini protettivi adatti alla piscina per scongiurare la possibilità di contrarre congiuntiviti indesiderate. Infine, per proteggere il più possibile i capelli indossare una cuffia in silicone che ne impedisce il contatto diretto con l’acqua.

La detersione è importante

Una volta usciti dall’acqua è necessario lavarsi sempre con acqua dolce utilizzando un detergente neutro o dal ph adeguato al nostro tipo di pelle.

Sarà poi necessario lavare adeguatamente anche i vari indumenti ed accessori come il costume, le ciabatte, il telo, e tutto ciò che viene a contatto con il cloro, con un detersivo detergente a base di perborato di sodio (generalmente il perborato lo si trova in grandi quantità nei prodotti sbiancanti).

Vitamina C ed altri alleati naturali

La Vitamina C ha il potere di neutralizzare il cloro, pertanto prima di entrare in acqua può essere utile preparare una soluzione composta da mezzo litro di acqua ed un cucchiaio di vitamina C in polvere.  Utilizzare la soluzione con uno spray, vaporizzandola su tutto il corpo e strofinandola delicatamente con le mani.  Completata l’operazione sciacquarsi con acqua dolce.

In alternativa alla vitamina C potete utilizzare gli oli emollienti naturali, che possono essere strofinati anche sui capelli. Sì al latte di cocco, all’olio di mandorle dolci oppure all’olio di germe di grano. Il latte di cocco, essendo un filtro solare, aiuterà a proteggersi anche dai raggi dannosi del sole.

Il sole e l’aria aiutano

Se potete, scegliete piscine all’aperto piuttosto che quelle chiuse: nelle aree coperte, i fumi del cloro restano sospesi sull’acqua e non hanno la possibilità di disperdersi nell’aria aumentando il rischio di compromettere la respirazione.