Da una ricerca del Politecnico di Milano il costume intelligente che giudica il tuo stile di nuoto

Le tecnologie indossabili, o Wearable Technologies, sono costituite da abbigliamento e accessori che incorporano veri e propri computer e dispositivi elettronici avanzati che rimanendo a contatto con il corpo consentono il rilevamento di alcuni parametri fisici. Queste tecnologie si stanno diffondendo in diversi ambiti, non ultimo quello delle attrezzature sportive, in particolare nel mondo running.

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L’ultima novità del settore si chiama Mycoach ed è un’invenzione tutta italiana, nata da un’intuizione di Giuseppe Andreoni, docente del dipartimento di design del Politecnico. Si tratta di un costume sensorizzato che contiene un apparecchio non più grande di un pacchetto di caramelle e una serie di sensori inseriti nel tessuto del costume in grado di rilevare la frequenza cardiaca e i dati sulla performance dell’atleta in tempo reale. Inoltre è il primo dispositivo esistente in grado di valutare sia la tecnica di nuotata, sia la prestazione del nuotatore, così da ottenere dati completi in relazione all’allenamento. Riconosce per esempio gli stili e misura i tempi di ogni vasca ma anche di ogni bracciata.

Mycoach è composto di due componenti principali: il costume sensorizzato, detto Mycoach_suit, e un componente contenente una scheda elettronica e un accelerometro, chiamato Mycoach_brain, che permette di rilevare le accelerazioni sui tre assi e di ricevere i segnali dagli elettrodi cardiaci sul costume. I dati sono poi trasmessi a una piattaforma esterna (tablet, computer o smartphone) e analizzabili dall’allenatore o dallo stesso atleta. In tal modo le sessioni di esercizi possono essere analizzate in maniera approfondita, individuando le eventuali problematiche e permettendo così di studiare al meglio la strategia per la sessione di allenamento successiva o degli esercizi ad hoc per migliorare le carenze di un singolo atleta.

Per ora ci sono il brevetto e il prototipo ma alcune società si sono già fatte avanti per produrlo e commercializzarlo, sia nel settore dell’abbigliamento per il nuoto, sia in quello tecnologico, con un costo contenuto dato che il prodotto è dedicato agli atleti ma anche agli amatori.