Niente asfalto per noi, meglio la sabbia

Dimentica le celebri New York o Londra con le loro levigate strade d’asfalto dove correre per “soli” 42 km e spiccioli, qui siamo nel sud del Marocco tra dune di sabbia finissima e pietraie arroventate. Questa è la Marathon des Sables!

Maratona suona quasi riduttivo per una corsa podistica di circa 240 km che si svolge interamente nel deserto del Sahara, e giunta quest’anno a festeggiare la sua trentesima edizione. E dire che tutto è nato quasi per caso. Nel 1984 il 28enne Patrick Bauer decide di percorrere a piedi il deserto per 350 chilometri evitando villaggi e portandosi dietro tutto ciò di cui ha bisogno. Due anni dopo, nel 1986, la prima edizione ufficiale con 23 atleti al via che oggi sono diventati quasi 1500. Contando anche gli organizzatori, i medici, lo staff di assistenza si parla di una carovana di oltre duemila persone che ogni giorno attraversa un pezzetto di Sahara marocchino, allestisce e disallestisce i campi per la notte e i punti di ristoro lungo il percorso. Una sorta di Parigi-Dakar a piedi, insomma…

La gara dura una settimana, con sei frazioni e un giorno di riposo. I partecipanti percorrono la lunghezza della maratona in completa autosufficienza alimentare: ognuno può decidere di portare con sè uno zaino dal peso che può variare da 6,5 a 15 chili contenente le razioni alimentari, cibo liofilizzato e integratori, tenda, medicinali e quanta attrezzattura desideri. La lunghezza di ogni tappa varia da 30 fino a oltre 80 chilometri al giorno e ogni partecipante, in base alle proprie disponibilità fisiche, è libero di scegliere se correre o camminare. L’approvvigionamento di acqua è a carico dell’organizzazione che distribuisce ad ogni partecipante la propria razione giornaliera di 9 litri lungo i punti di ristoro posti all’incirca ogni 10 km.

Tra i 1500 atleti che hanno preso il via nell’edizione di quest’anno segnaliamo la storia dell’inglese Dave Heeley, il primo non vedente a riuscire a terminare la Marathon des Sables con l’aiuto di due guide, Rosemary Rodi e Tony Ellis. Grazie a questa impresa il maratoneta ha anche raccolto oltre 20.000 sterline che saranno destinate alla “Albion Foundation“, un ente di beneficenza britannico. Heeley non è nuovo a questo tipo di imprese da superman, nel 2008, infatti, ha superato la sfida delle “Seven Magnificent Marathons“: sette maratone, in sette giorni, in sette continenti.

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