Sempre più di moda l’arrampicata libera nelle palestre, ma di cosa si tratta?

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Il bouldering è una sorta di sotto branca dell’arrampicata sportiva che consiste nell’arrampicare a poca distanza dal suolo (al massimo 7-8 metri) per risolvere particolari sequenze di movimenti concatenati e dinamici, in genere pochi (8-10), ma estremamente difficoltosi.
Nasce come allenamento all’arrampicata vera e propria ma negli anni ’30 e ’40 il francese Pierre Allain cominciò a praticare il bouldering fine a se stesso a Fontainebleau, da molti considerata la patria di tale attività. Mentre John Gill fu il primo rocciatore che, a partire dal decennio successivo, ne fece la sua primaria attività applicando i principi della ginnastica alle scalate su roccia. Infine a partire dagli anni ’70 il bouldering divenne un’attività matura e fortemente praticata, contribuendo a creare e risolvere problemi di notevole livello e contribuendo a spingere in avanti la scala di difficoltà e oggi è una disciplina specifica dell’arrampicata sportiva e sono molte le manifestazioni che prevedono gare sia indoor che all’aperto.

La tecnica utilizzata è sostanzialmente la stessa dell’arrampicata sportiva. La grande differenza è nello stile, nel bouldering è basato su piccole sequenze di mosse dinamiche e di forza, mentre l’arrampicata tradizionale è basata su lunghezze maggiori e dunque più sulla resistenza. Altra differenza è data dal fatto che mancando una assicurazione, si utilizzano materassini (chiamati crash pad) per attutire le cadute. Ma questo strumento, per quanto in molti casi efficace, non è assolutamente sufficiente a garantire la totale sicurezza dei boulderisti e diventa fondamentale, accanto all’uso del crash pad, il ruolo dello o degli spotter, persone appositamente posizionate sotto il blocco pronte a parare l’eventuale caduta evitando che l’arrampicatore finisca per impattare il terreno fuori dai materassi.

Le brevissime vie sui massi vengono generalmente definite come “problemi“. L’atto di risolvere un “problema”, viene compiuto anche come allenamento. Queste brevi lunghezze vengono affrontate da alcuni come allenamento per aumentare forza e resistenza. Spesso il “problema” viene ripetuto, anche molte volte, per abituare il corpo a certi automatismi. Quindi a chi si rivolge il bouldering indoor? A chi vuole allenarsi durante la settimana o nelle giornate di brutto tempo per prepararsi alle uscite esterne e a chi vuole provare uno sport di resistenza e potenza. Infatti le braccia, le spalle, la parte alta della schiena e le gambe sono le più coinvolte.