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Il primo snowboard moderno è considerato lo snurfer (nome che fonde snow e surfer), costruito dall’ingegnere Sherman Poppen per far divertire i figli. L’intento iniziale dell’ingegnere era di produrre una versione casalinga del monosci, ma i figli lo “cavalcavano” trasversalmente dando così l’idea di surfisti sulla neve e così l’inventore pensò di adattare un vero surf da onda aggiungendo dei bordi metallici e di brevettare l’attrezzo col nome, appunto, di snurfer.

Durante gli anni settanta e ottanta diversi progettisti rimaneggiarono lo snurfer creando vari modelli con nomi diversi.

Alcune migliorie resero gli snurfer più manovrabili, come cinghie per i piedi e flex migliorati, ma fu solo dopo anni di ricerche che il giocattolo diventò un attrezzo sportivo.

Fu una visita di Burton in Austria ad alcune aziende sci che accese l’intuizione: la tavola doveva necessariamente prendere spunto da questa tecnologia per fare il passo decisivo. Soletta in P-Tex prima, costruzione sandwich e lamine poi, portarono lo snowboard verso l’età adulta e lo proiettarono al di fuori dei campi innevati e verso le stazioni sciistiche.

Fondamentale fu l’invenzione di Jeff Grell, all’inizio anni ottanta, di uno spoiler posteriore per l’attacco, che permetteva la conduzione della tavola sulla neve ghiacciata, grazie ad un feeling e ad una risposta decisamente migliori.

Nello snowboard gli imperivisti sono sempre dietro l’angolo… meglio proteggersi con Multisport!