Settembre significa ripresa: del lavoro, della scuola, e anche dell’attività sportiva.

La scelta dello sport a cui dedicarsi sembra facile, ma non è così se si tratta di scegliere per qualcun altro: i nostri figli. Certo, bisogna tener conto dei loro gusti e della predisposizione, ma anche dei fattori legati all’età. La Società italiana di Pediatria afferma che:

Il bambino molto piccolo può avvicinarsi allo sport attraverso il gioco. I corsi di acquaticità e la baby gym sono le attività ideali, mentre l’apprendimento di una disciplina sportiva deve iniziare realmente solo a partire da 6-7 anni. Inoltre fino a sette-otto anni è bene prediligere sport completi, che consentono il rafforzamento e lo sviluppo globale e completo dell’organismo. Non solo il nuoto, ma anche la ginnastica e la preatletica. Altri tipi di sport, come ad esempio il tennis, sono asimmetrici perché favoriscono lo sviluppo di una parte del corpo, elemento non adatto a un bambino piccolo, quindi è bene non cominciarli prima dei 10 anni.

Quindi? Come scegliere lo sport migliore? Ecco alcuni consigli:

Nuoto: indicato anche nei primi anni di vita, da svolgere con i genitori per i più piccoli. Aiuta la coordinazione, migliora la “sicurezza” in acqua, è simmetrico e costituisce un’utile integrazione per sport asimmetrici. Da 3 anni. Attività agonistica da 8 anni.

Danza: aiuta ad acquisire una postura corretta e la coordinazione motoria, oltre che insegnare l’autodisciplina. È fondamentale che venga insegnata da istruttori preparati: la postura di rotazione degli arti inferiori all’esterno, se non insegnata con cautela, essendo innaturale, può causare danni irreversibili. Da 5 anni. Attività agonistica da 8 anni.

Basket e Pallavolo: si tratta in realtà di corsi specifici per bambini che prendono il nome di minivolley e minibasket. Da non cominciare prima dei 7-8 anni perché prima manca ancora la coordinazione neuromuscolare. Sono attività complete che fanno lavorare sia le gambe sia la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali. Stimolano lo spirito di gruppo e sviluppano precisione e abilità. Da 7 anni. Attività agonistica da 12-13 anni.

Tennis e Scherma: sono sport asimmetrici (fanno lavorare in particolare uno degli arti superiori), richiedono prima una preparazione generica in modo che si possa riequilibrare la simmetria dell’allenamento e poi imparare la tecnica. Divertono e appassionano, inoltre sviluppano molta concentrazione e disciplina. Da 6 anni. Attività agonistica: tennis da 10 anni; scherma da 8.

Karate e Judo: richiedono una certa forza e una coordinazione neuromotoria che al di sotto di una certa età è poco sviluppata. Utili sia ai bambini più timidi e insicuri (infondono fiducia nelle proprie capacità) sia a quelli più vivaci (insegnano a controllare la propria aggressività). Attraverso l’apprendimento di certe posture il bambino acquisisce consapevolezza e controllo del suo corpo. Da 7 anni. Attività agonistica: karate da 11 anni, judo da 14 anni.

Ciclismo: stimola l’autostima, l’equilibrio, la capacità di risolvere situazioni nuove e affrontare i problemi. È però asimmetrico (predilige gli arti inferiori). Da 4 anni. Attività agonistica da 12 anni.

Arrampicata: è accessibile a tutti dai 4 anni, con diversi obbiettivi e benefici. Appassiona perché replica uno degli schemi motori di base dell’uomo. I piccoli vengono attratti dall’istinto di arrampicarsi e grazie alla palestra vengono instradati correttamente a questa pratica. A livello mentale l’autostima si rafforza, così come la capacità di concentrazione, valutazione e risoluzione dei problemi. A livello motorio sviluppa la forza, tonifica i muscoli, aumenta la flessibilità e la mobilità articolare.

Atletica leggera: Fino all’adolescenza in realtà si può parlare solo di preatletica, ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. L’atletica leggera infatti richiede capacità di coordinazione neuromuscolare e capacità metaboliche che prima di una certa età non sono sviluppate. Da 6 anni. Attività agonistica da 16 anni.

Pattinaggio: potenzia la flessibilità articolare e l’equilibrio; migliora la coordinazione e l’attenzione all’ambiente e alle situazioni che possono creare pericolo. È asimmetrico (predilige gli arti inferiori), tuttavia il pattinaggio sperimentato come attività ludica aiuta nella socializzazione e nella condivisione del momento ricreativo con i coetanei. Da 5 anni. Attività agonistica da 7 anni.

Abbiamo chiarito un po’ le idee? Prima di iscrivere i vostri fanciulli all’attività sportiva scelta, ricordate si sottoscrivere una polizza assicurativa Multisport!