Non più solo un gioco per bambini ma una vera disciplina con tanto di medaglie, forse già tra cinque anni nel paese del Sol Levante.

Alzi la mano chi non ha mai giocato a nascondino da piccolo a scuola, ai giardinetti, in casa, ovunque ci siano dei posti dove nascondersi e far girare all’impazzata il malcapitato che sta sotto. Pochi vero? E ancor meno sono quelli che lo hanno considerato uno sport meritevole di fregiarsi dei cinque cerchi di Olimpia. Da un paio d’anni però in Giappone le cose sono cambiate e approfittando dell’assegnazione dei Giochi del 2020 a Tokyo, un docente locale di Scienza dello Sport ha colto l’occasione per lanciare la proposta al comitato organizzatore di ammettere la nuova disciplina a livello sperimentale.

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Il professor Yasuo Hazaki, cattedra alla Nippon Sport Science University, ha dato il via alla creazione di un comitato promotore a cui hanno aderito molte personalità nipponiche ma il possibile bacino d’utenza e di appoggio è potenzialmente di milioni di sostenitori, dato il numero di persone che giocano o almeno hanno giocato a nascondino in tutto il mondo. La proposta pertanto potrebbe trovare supporters ovunque. Il professor Hazaki rimanda al mittente eventuali obiezioni sul fatto che nascondino sia un gioco e non uno sport “Bisogna saper correre, mantenere un equilibrio e spesso un’immobilità assoluta mentre ci si nasconde, richiede intuito, agilità e gioco di squadra, è uno sport eccome“.

La nota efficienza nipponica ha già portato alla stesura di una bozza di regolamento per le partite: due tempi della durata di cinque minuti ciascuno, su un campo di dimensioni a metà strada tra uno di basket e uno di calcio, sia su un terreno naturale, come ad esempio un bosco, sia artificiale, dunque costruito apposta per la gara. Si affronterebbero due squadre di sette giocatori ciascuna, facendo a turno nel chi si nasconde e chi dà la caccia.

In attesa che il CIO si pronunci in merito, l’Italia si trova all’avanguardia di questa disciplina. L’anno scorso a Bergamo si sono svolti i Campionati Mondiali giunti alla quinta edizione dopo la fondazione nel 2010 del “Nascondino World Championship“. La location scelta era un parco in riva al fiume Brembo alle porte di Bergamo, con nascondigli naturali e decine di metri di campo aperto in cui i componenti delle squadre, elementi di un team di football americano, si sono affrontati all’ultima “tana”. In palio non una coppa né una medaglia ma, nel rispetto della tradizione simbolica, una foglia di Fico d’oro.

Per tutti, appassionati di nascondino o meno, va il nostro consiglio di proteggersi da infortuni e fastidiosi incidenti sottoscrivendo qui una polizza Multisport.